equilibrio, albero

Yoga: la posizione dell’albero – Vrksasana

La posizione dell’albero (Vrksasana in sanscrito) è una delle posizioni yoga più conosciute grazie al suo significato, legato all’equilibrio e alla forza che genera la stabilità.
Ma quali sono realmente i benefici legati a questa specifica posizione? Quali effetti ha su di noi e cosa portano “di buono” nel nostro corpo e nella nostra mente?

Prima di tutto vediamo come farla. Va detto, in ogni caso, che ne esistono molteplici varianti e ogni insegnante deve adattarla all’allievo in base alle sue personali esigenze e alle sue possibilità fisiche, che naturalmente possono anche cambiare di volta in volta.

  • In piedi, a occhi aperti e gambe unite, percepire la terra sotto le piante dei piedi, ruotando in avanti i palmi delle mani (per mantenere più facilmente l’equilibrio);
  • Mantenere la posizione per qualche respiro e poi spostare il peso del corpo verso sinistra e sollevare la gamba destra, portando la pianta del piede ad appoggiarsi all’interno della coscia sinistra, con le dita verso il basso;
  • Stabilizzare la posizione e, dopo qualche respiro, unire le mani davanti al plesso solare (nel gesto di saluto) gli avambracci paralleli al pavimento;
  • Restare 4-7 respiri, poi sciogliere la posizione, riposare e ripetere dall’altro lato.

Come detto precedentemente, ne esistono tante varianti in relazione a quelle che sono le singole esigenze della persona. Le pratiche Yoga non si possono protocollare e non si possono creare delle generalizzazioni.
Nella pozione dell’albero, ad esempio, se si hanno delle difficoltà a mettere il piede in appoggio all’interno della gamba perché sussistono problemi alle ginocchia o alle anche o alle spalle, non si lavorerà sul miglioramento dell’equilibrio, ma sul tenere un dolore per fare la posizione! Magari anche assumendo una postura non allineata o facendo la gobba. Non si può generalizzare.

Possiamo dire che, con questa specifica asana si può lavorare sulla capacità di accorgersi di come il peso del corpo si relazioni con la terra.
La connessione con lo spazio al di sopra di noi ci può sostenere nel fare esperienza di equilibrio. Le dita che respirano come le foglie di un albero.
Il piede che si radica alla terra come le radici.
Il sentire l’addome come il centro che sostiene.
Lo sguardo che ci aiuta nel tenere la condizione di equilibrio.

Si fa maggiore attenzione a “dove si trova la mente” perché è una posizione di equilibrio.
Se s’impara a respirare correttamente, ci si accorge di come il respiro sostiene.
Inoltre, l’apertura dell’anca e dell’inguine è apertura di una parte di noi, una parte intima, legati anche alla fiducia e all’affidarsi, cosa che si coltiva anche quando le braccia sono in alto, come i rami dell’albero, con i fianchi scoperti e le ascelle esposte (punto cuore).

Su ogni asana è possibile lavorare su molteplici aspetti, dipende da quelle che sono le personali esigenze e bisogni.